Il sito utilizza alcuni cookie tecnici necessari per il corretto funzionamento dello stesso nonché cookie statistici e di profilazione anche di terze parti. Se vuoi saperne di più consulta la cookie Policy cliccando su "usa solo i cookie necessari", la navigazione proseguirà in assenza di Cookie o altri strumenti di tracciamento diversi da quelli tecnici.
Il Mild Cognitive Impairment (MCI), compromissione cognitiva lieve, nota anche come; nel DSM-5; disturbo neurocognitivo minore è una condizione diagnosticata agli individui che hanno deficit cognitivi che sono maggiori rispetto a quelli che statisticamente si possono aspettare per la loro età e istruzione, ma che non interferiscono in quel momento significativamente con le loro attività giornaliere. Lo si considera come la frontiera o stato di transizione tra l'invecchiamento normale e la demenza, quest'ultima denominata disturbo neurocognitivo maggiore nel DSM-5 (Rossini, 2020). Anche se il MCI si può presentare con una grande varietà di sintomi, quando la perdita di memoria diventa il sintomo predominante spesso lo si definisce "MCI amnestico e viene visto frequentemente come un fattore di rischio per la malattia di Alzheimer. L'atrofia della corteccia tempolo-parietale è associata al deterioramento cognitivo lieve e il suo peggioramento viene visto come un passaggio che può portare alla malattia di Alzheimer (AD). Alcune ricerche suggeriscono che una parte delle persone con MCI tendono a progredire verso una probabile malattia di Alzheimer con un tasso di circa il 10% al 15% per anno. Altre invece rimangono stabili, senza che si verifichi una conversione in demenza. Inoltre, quando i pazienti hanno deficit in altre funzioni mentali diverse dalla memoria, il disturbo viene classificato come MCI non-amnestico La diagnosi di MCI richiede un giudizio clinico molto ponderato attraverso l'osservazione clinica e i test neuropsicologici, a cui si affiancano il neuroimaging escludere una diagnosi alternativa. Una valutazione complessiva simile la si esegue anche per diagnosticare la malattia di Alzheimer. Non esiste alcun trattamento o terapia che si sia dimostrata efficace e/o poco pericoloso per il deterioramento cognitivo lieve, anche se nella pratica clinica si usa prescrivere alte dosi di vitamine del gruppo B (Daniele, 2020). In particolare l’ MCI di tipo afasico è caratterizzato da processi degenerativi (atrofie cerebrali) in cui il deterioramento del linguaggio rappresenta a livello mentale e cognitivo la sintomatologia più precoce ed evidente nell’ evoluzione del disturbo. Solitamente la funzione ricettiva rimane preservata ma il paziente può avere difficoltà espressive di vario livello che creano un grande senso di frustrazione, sofferenza, inadeguatezza e impotenza (Bellomo, 2020). Il paziente si trova nella costante di pensare una parola, “averla sulla punta della lingua”, ma non riuscire a pronunciarla (ibidem). Assistere a tale processo che avviene in maniera lenta, e spesso inizia in maniera subdola, poiché spesso i primi segnali vengono confusi con normali episodi dovuti allo stress della vita quotidiana, è un enorme sofferenza per il paziente e per chi inerme gli sta attorno. Il paziente si trova in una condizione di incomunicabilità dei suoi bisogni, dei suoi pensieri, dei suoi stati interni, poiché ciò che viene intaccato dalla patologia è proprio il linguaggio, ovvero da definizione la facoltà propria e primaria dell'uomo di comunicare ed esprimersi per mezzo di suoni articolati, organizzati in parole, atte a individuare immagini e a distinguere rapporti secondo convenzioni implicite, varie nel tempo e nello spazio. Chi è affetto da tale patologia ha la sensazione che il suo cervello si stia lentamente ma quotidianamente rallentando, spegnendo, con la conseguenza della perdita del ruolo attivo che si aveva e si era consolidato negli anni nelle relazioni sociali e familiari. Per tale motivo e è di primaria importanza offrire al soggetto affetto, oltre a mirati programmi di stimolazione cognitiva, supporto psicoterapeutico anche ai familiari conviventi per o cambiamenti che a seguito dell’esordio della patologia sono intervenuti nella loro qualità della vita. Bibliografia Lai, Y. L., Chen, W. Y., Hsu, L. Y., & Fu, C. H. (2022, May). The effect of a tele-health intervention program on home-dwelling persons with dementia or MCI and on their primary caregivers during the stay-at-home-order period in the COVID-19 pandemic outbreak: evidence from Taiwan. In Healthcare (Vol. 10, No. 6, p. 969). MDPI. Pirani, A., Incalzi, R. A., Biggio, G., Cagnin, A., Marengoni, A., Marra, C., & Brignoli, O. (2020). L’approccio al paziente con declino cognitivo lieve: risultati di un’indagine in Medicina Generale. Medicina Pratica, 9. Rossini, P. M., Miraglia, F., & Vecchio, F. (2022). Early dementia diagnosis, MCI‐to‐dementia risk prediction, and the role of machine learning methods for feature extraction from integrated biomarkers, in particular for EEG signal analysis. Alzheimer's & Dementia, 18(12), 2699-2706. Solfrizzi, V., Scafato, E., Custodero, C., Piazzolla, G., Capogna, L., Procaccio, A., ... & IPREA Working Group. (2023). Biopsychosocial frailty and mild cognitive impairment subtypes: Findings from the Italian project on the epidemiology of Alzheimer's disease (IPREA). Alzheimer's & Dementia.
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
dott.ssa Vallillo psicoterapeuta articoli
Febbraio 2024
Contenuti e Riproduzione riservata sottoposti al diritto di citazione
Indice blog
Psicoterapia online, una riflessione su risorse e prospettive L’Accettance and Commitment Therapy Aspetti psicopatologici dell'Acromegalia Lo stress e il rischio di Burden del caregiver Il disturbo cognitivo minore di tipo afasico o amnesico La Fame d'Aria del caregiver familiare Burnout "bruciare fuori" Integrazione tra modelli in Psicoterapia Endocrinologia e Psicoterapia: aspetti neuro-cognitivi delle patologie ipotalamo-ipofisarie La degenza del bambino in ospedale Famiglia e malattia Siblings Day Il lutto simbolico nel familiare del paziente con patologia degenerativa L'Apprendimento Cooperativo e i gruppi nella scuola Rare pathologies: criticalities, possibility of interventios, and psychological aspects La sofferenza (nascosta) del Caregiver |